Wat Suthat Bangkok
Wat Suthat – ufficialmente Wat Suthat Thepphawararam – è un Tempio Reale di Prima Classe tra i più grandi (interessa un’area di oltre 40,000m²) ed antichi della capitale
Il complesso sorge sull’isola di Rattanakosin, nelle vicinanze del Wat Pho e del Palazzo Reale.
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Cenni Storici
La costruzione del tempio fu commissionata da Rama I (1782-1809) per custodire il Phra Si Sakyamuni.
I lavori di costruzione del complesso si prolungarono per alcuni decenni ed il complesso fu ultimato soltanto verso la metà del XIX secolo, durante il regno di Rama III (1824-1851).
Visita del Wat Suthat
Wat Suthat è denominato The Temple of Giant Swing. Tale nominativo deriva dall’enorme struttura a “forma di dondolo” situata di fronte all’ingresso principale del complesso.
La struttura originale fu realizzata nel 1784, per celebrare un abbondante raccolto di riso (*)
(*) cerimonia che viene celebrata tutt’oggi, generalmente verso la metà di Dicembre.
Nel 2004, la struttura fu rimossa e sostituita da una nuova, alta ben 22 metri, realizzata interamente in teak.

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La Viharn principale
La Viharn – Sala dell’Assemblea – del Wat Suthat è uno degli edifici più antichi della capitale.
All’interno della Viharn è custodito il Phra Buddha Shakyamuni, statua in bronzo del Buddha alta 8 metri, risalente al XIII secolo (Regno di Sukhothai).
Il basamento dell’immagine custodisce invece le ceneri del sovrano Ananda Mahidol (Rama VIII, 1935-1946).
Le pareti interne della Vihara sono decorate con splendide pitture murali realizzati con tecniche occidentali, raffiguranti alcuni episodi dei Jataka e scene di vita quotidiana durante il Regno di Rattanakosin (foto sotto).
Le ante del portone in legno dell’ingresso principale sono decorate con raffinate sculture realizzate personalmente dal sovrano Rama II.

Il Porticato (Gallerie)
Come consuetudine, la Viharn del complesso è delimitata da un Porticato – Gallerie – realizzato a pianta rettangolare. Quest’ultimo è caratterizzato da 156 immagini del Buddha, allineate lungo le pareti e rivolte verso l’interno del complesso (foto sotto).

